Lo scopo dell’indagine è stato quello di determinare il ruolo che l’ereditarietà assume nell’insorgenza e nella progressione della cataratta nucleare, e di verificare l’effetto di specifici micronutrienti presenti nella dieta sull’avanzamento di tale patologia oculare sempre più diffusa.
È stato condotto uno studio di coorte prospettico utilizzando i dati disponibili nel registro Twins UK, in particolare impiegando le informazioni trasversali riguardo alla cataratta nucleare e ai regimi di alimentazione riferite a 2.054 gemelle bianche di sesso femminile con un’età media pari a 62,3 anni. I dati di follow-up relativi alla progressione della cataratta effettivamente utilizzabili sono stati rilevati su 324 gemelle (151 monozigoti e 173 dizigoti).
La valutazione della cataratta nucleare è stata rilevata con misurazioni quantitative della densità nucleare attraverso immagini digitali Scheimpflug, mentre i dati relativi alle abitudini dietetiche sono stati raccolti attraverso la compilazione di un questionario alimentare abbreviato (Food frequency questionnaire). L’ereditarietà è stata verificata utilizzando approfonditi modelli di equazioni strutturali per lo studio gemellare; inoltre la correlazione tra la progressione della patologia di cataratta nucleare e i micronutrienti assunti attraverso la dieta è stata determinata con analisi di regressione lineare e multinomiale. L’intervallo medio tra il primo esame e quello di follow-up per verificare l’andamento della patologia oculare è pari a 9,4 anni.
I risultati ottenuti attraverso l’applicazione dei modelli mostrano in maniera chiara che i fattori ereditari influenzano la progressione della cataratta nucleare per il 35% dei casi, mentre il restante 65% è imputabile a fattori individuali ambientali tra cui il regime alimentare del soggetto.
Sette micronutrienti (potassio, manganese, fosforo, magnesio, vitamina C, vitamina E e folato) sono stati individuati come possibili fattori d’influenza nello sviluppo della malattia oculare e successivamente inseriti nell’analisi multivariabile al fine di valutare le singole correlazioni.
Solo due tra questi nutrienti, vitamina C e manganese, sono risultati correlati con la cataratta nucleare; in particolare l’assunzione di vitamina C mostra una connotazione protettiva rispetto all’insorgenza della patologia nella prima fase di sviluppo e anche in una possibile progressione nel tempo. La presenza di un’adeguata dose di vitamina C nella dieta individuale ha fatto registrare una riduzione di rischio pari al 19% per la cataratta nucleare basale e del 33% in merito alla progressione della patologia.
Il manganese e l’assunzione di integratori supplementari di micronutrienti sono associati ad una riduzione di rischio del 20% solo per quanto riguarda la fase iniziale d’insorgenza della cataratta, mentre non risultano essere correlati in alcun modo alla progressione della patologia.
Fonte
Ophthalmology 2016
Genetic and Dietary Factors Influencing the Progression of Nuclear Cataract
Ekaterina Yonova-Doing, Zoe A. Forkin, Pirro G. Hysi, Katie M. Williams, Tim D. Spector, Clare E. Gilbert, Christopher J. Hammond
Vincenzo Marra