Meglio dare un’occhiata in più…

La congiuntivite è una tra le condizioni a maggior richiesta di consulto da parte del farmacista. È opportuno e professionale porre attenzione al problema e offrire il giusto consiglio, tenendo ben a mente tutti i casi per i quali è necessario suggerire la consultazione di un medico. Analizziamo in pratica quale potrebbe essere l’approccio ottimale di fronte ai casi che si potrebbero presentare in farmacia

PRIMO CASO CLINICO

Per procedere a una diagnosi differenziale, bisogna prima di tutto fare una serie di domande per identificare i sintomi che accompagnano il fastidio. Nel caso di un uomo di 50 anni, per esempio, che si presenta in farmacia con un occhio rosso chiedendo qualcosa per ridurre il rossore, si potrebbe partire dalla verifica della presenza o meno di secrezione e, se fosse presente, la natura della stessa: purulenta o acquosa. Nel primo caso è probabilmente una congiuntivite di tipo batterico, specie se gli occhi risultassero appiccicati al mattino e se non fosse presente prurito. Nel caso in questione il paziente riferisce di non avere secrezione.
Ci sono stati cambiamenti nella visione? Qualunque perdita di vista o l’apparizione di aloni intorno agli oggetti deve essere vista con estrema cautela, specialmente in presenza di una sclera arrossata. In tal caso è preferibile consigliare al paziente di consultare un medico. Il paziente non riferisce niente del genere.
Presenza di dolore, fastidio e prurito: la presenza di un forte dolore richiede sempre la consultazione medica in quando può essere sintomo di sclerite, cheratite o glaucoma acuto. Il dolore, invece, associato alla congiuntivite è descritto come granuloso o come derivato dalla presenza di un corpo estraneo. Il paziente riferisce di non avere dolore. La presenza di prurito è di solito indicativa di una condizione patologica di tipo allergico, anche in questo caso il paziente riferisce di non averlo. Localizzazione del rossore: rossore concentrato vicino o intorno alla parte colorata dell’occhio può indicare una patologia seria, come per esempio l’uveite, e pertanto va subito riferito. Rossore generalizzato e più vicino agli angoli degli occhi è più indicativo di congiuntivite. Se invece il rossore è localizzato nella sclera potrebbe essere sclerite o episclerite. Il paziente ha l’occhio sinistro di un rosso vivo nella bassa metà della sclera.
Durata: i problemi minori a livello oculare sono di solito autolimitanti e si risolvono nel giro di alcuni giorni. Qualunque rossore che dura da più tempo, esclusi i casi di emorragia sub congiuntivale o congiuntivite allergica, vanno riferiti al medico. Il paziente riferisce che la situazione dura da mezza giornata.
Altri sintomi: segni e sintomi di affezione delle vie respiratorie possono suggerire diagnosi di congiuntivite virale.
La presenza invece di vomito può far pensare a glaucoma. Il paziente non riferisce altri sintomi. Dopo tutto ciò si può passare a esaminare l’occhio, nei limiti di quanto consentito. È opportuno lavarsi le mani e andare in un punto con una buona luce. A questo punto si osserva l’occhio: la dimensione della pupilla, le dimensioni comparative, la reazione alla luce, il colore della sclera e la presenza di eventuali secrezioni, facendo in tal caso attenzione alla loro natura.
All’inizio dell’esame è opportuno che il paziente guardi avanti, in modo da poter osservare pupilla, cornea e sclera. Dopo, si abbassa la palpebra inferiore e si chiede al paziente di guardare in su, a destra e a sinistra, in modo da poter vedere la congiuntiva. Per osservare la reazione della pupilla alla luce si deve chiedere al paziente di guardare una luce diretta e poi guardare verso di noi, in modo da osservare la reazione.

LAVARE LE MANI
Inclinare la testa all’indietro in modo che si possa vedere il soffitto.
Tirare in giù la palpebra inferiore e guardare su.
Mettere il collirio più vicino possibile alla palpebra inferiore senza toccarla.
Basta 1 goccia
Pulire via l’eccesso che viene fuori con un fazzoletto pulito

SECONDO CASO CLINICO

Una ragazza di 14 anni si presenta in farmacia con un occhio rosso e dolente. I sintomi durano da 2-3 giorni e all’esame si nota che il rossore è lontano dalla parte colorata dell’occhio e che è presente una lieve secrezione, che lei ha notato non essere colorata. Si sente l’occhio leggermente granuloso e l’altro occhio è rosso, ma non quanto il primo. Si lamenta di un leggero mal di testa intorno all’occhio. Alle domande di rito la paziente risponde di usare come farmaco solo eritromicina per l’acne e che non ha mai avuto questi sintomi prima. Dai sintomi e dall’esame dell’occhio, l’ipotesi più probabile è la congiuntivite. Come fare a distinguere se batterica, virale o allergica? Se gli occhi affetti sono due, ma uno ha iniziato per primo da solo nelle 24-48 ore, è più probabile sia una congiuntivite batterica, altrimenti potrebbe essere virale o allergica. La congiuntivite batterica ha la secrezione purulenta, quella virale o allergica acquosa. Se il dolore è decritto come granuloso da corpo estraneo può essere batterica o virale, ma non allergica, in quel caso si sentirà prurito. Il rossore è generalizzato in tutti i tipi di congiuntivite, ma nell’allergica è maggiore alle fornici (angolo degli occhi). Se sono associati tosse e sintomi da raffreddamento è probabilmente di naturale virale, se è invece associata a riniti e magari è presente una storia familiare di atopia è probabilmente allergica. Nel nostro caso clinico, la diagnosi più probabile è quella di congiuntivite batterica o virale, per cui il trattamento ideale è un collirio a base di cloramfenicolo, indicato in entrambi i casi. Se entro 48 ore non si nota miglioramento il paziente va rivisto dal medico. Ricordare sempre al paziente che il collirio antibiotico va conservato in frigorifero e buttato dopo 28 giorni dall’apertura.

BIBLIOGRAFIA

  1. Rutter P. Community Pharmacy. Symptoms, Diagnosis and Treatment. Second Edition. Churchill Linvingstone Elesevier.
  2. Kravitz E, Lefteri W. Pharmacy OSCEs A revision guide. Pharmaceutical Press.
  3. Dhillon, Raymond. Pharmacy Case Studies. Pharmaceutical Press.
CONDIZIONI DA ESCLUDERE
Epiclerite: infiammazione dell’episclera (situata sotto la congiuntiva ed adiacente alla sclera). In questo caso è arrossata solo una parte dell’occhio e vi è assenza di dolore o dolore sordo. Non è preoccupante perché è autolimitante e si risolve da sola in 6-8 settimane.
Sclerite: è associata spesso con malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide (di cui è opportuno chiedere durante il colloquio con paziente). Il fattore predominante è il dolore e può essere influenzata la visione. La secrezione è assente o rara. Consultare un medico.
Cheratite (ulcera corneale): infiammazione della cornea, speso conseguente a trauma, a somministrazione a lungo termine di colliri a base di cortisone o a uso di lenti a contatto. Il dolore è intenso e si ha fotofobia e diminuzione dell’acutezza visiva, accompagnata da secrezione acquosa. Il rossore dell’occhio può essere maggiore intorno all’iride. Riferire al medico.
Uveite: la causa più probabile è una reazione antigene anticorpo, a volte è parte di malattie come artrite reumatoide o colite ulcerosa. I sintomi sono fotofobia, dolore, rossore e lacrimazione. Di solito un solo occhio è colpito e la pupilla è di forma irregolare e fissa. Il paziente può lamentare indebolimento della vista. Riferire al medico.
Emorragia sub congiuntivale: rottura di un vaso sotto la congiuntiva, occhio rosso chiaro, può accadere spontaneamente o essere precipitata da tosse, sforzi o sollevamenti. Non è presente dolore, l’esordio è improvviso e si risolve spontaneamente in 10-14 giorni senza trattamento. Riferire solo in caso di trauma.
Glaucoma ad angolo chiuso: in caso si abbia questo sospetto il paziente deve essere inviato immediatamente dal medico. L’occhio fa male perché non c’è adeguato drenaggio di umore acqueo. Si ha un esordio caratteristico alla sera con occhio rosso e nuvoloso. Visione offuscata con aloni attorno alle luci. Vomito, a volte a causa del rapido aumento della pressione oculare.