Intervista al prof. Paolo Nucci dell’University Eye Clinic San Giuseppe di Milano

Abbiamo intervistato Paolo Nucci, Professore Ordinario di Malattie dell'Apparato Visivo dell'Università degli Studi di Milano, che si occupa in particolare delle patologie oculari infantili e rappresenta uno dei punti di riferimento nazionali per le anomalie della motilità oculare (strabismo del bambino e dell'adulto e delle problematiche neurologiche degli strabismi paralitici).Tra gli altri punti d’eccellenza, la diagnostica e cura di patologie retiniche del glaucoma e corneali.

Paolo Nucci attualmente è Direttore dell'U.O. Oculistica - Clinica Oculistica Universitaria dell'Ospedale San Giuseppe di Milano ed è anche presidente della SIOP e del corso di Laurea di Ortottica. Dal 2010 dirige l’UOC di Oculistica del San Giuseppe del gruppo Multimedica.

La Clinica Oculistica Universitaria dell'Ospedale San Giuseppe rappresenta uno dei punti di riferimento nazionali per la chirurgia oculare pediatrica e per le anomalie della motilità oculare.

Professor Nucci, cosa è successo dal 2010 ad oggi?

Di tutto e di più. Ho visto affermarsi giovani specialisti e formarsi specializzandi appassionati. Insieme a colleghi leali e bravissimi sono entrato in un reparto vuoto, da dove un’intera squadra era appena andata via, e ci siamo rimboccati le maniche.

È stato facile? E chi le è stato vicino in questa sfida?

Ci sono stati momenti impegnativi, numeri da raggiungere, budget da rispettare e pazienti da soddisfare, ma puntare sui giovani si è rivelata la scelta vincente. Il miglior complimento che mi è stato fatto è che sono riuscito a replicare l’idea di “golden team” incarnata dal San Raffaele del Prof. Brancato del periodo 1985-2000, uno dei miei mentori, con i professori Calabria e Orzalesi.

Inizialmente in sala operatoria, se non avessi avuto un bravo senior, come il mio amico Stefano Mattioli, non avrei potuto tirare su una squadra di chirurghi eccellenti, che in poco tempo ha preso il volo. Matteo Sacchi nel glaucoma, Saverio Luccarelli nella cornea, e Stefano Ranno nella chirurgia vitreoretinica e oftalmoplastica. Tutti i miei hanno respirato fuori dai confini del nostro Paese, e si sono confrontati con i più grandi nomi della chirurgia italiana. Il mio primo specializzando, Francesco Pichi, è diventato Associate Professor a Cleveland.  Tra coloro che ho avuto più vicino devo sicuramente ricordare il mio amico e braccio destro Massimiliano Serafino, che a breve spiccherà uno splendido volo.

Devo molto ai colleghi della retina medica Giuseppe Moretti, Simona Romano e Lucia Vitale, che hanno numeri da fare invidia ai migliori centri italiani, e a brevissimo si unirà al gruppo Stela Vujosevic, eccellenza nel campo della retinopatia diabetica.

La squadra iniziale di chirurghi e clinici si è arricchita con l’arrivo di Paolo Radice, uno dei migliori chirurghi vitreo-retinici italiani.

Nell’ambito della ricerca ho un debito con Edoardo Villani, opinion leader mondiale nello studio del film lacrimale e da poco professore associato della Statale.

Non posso non ricordare il mio formidabile team infermieristico, guidato da Elisa Baldassarre.

Cosa può dirci a proposito della sua attività?

La mia Clinica Universitaria lavora su tre piani dell’ospedale, tra ambulatori, day hospital e un piano di studi libero professionali. Ogni anno eseguiamo più di 2.000 interventi di oftalmologia generale e 700 interventi di oftalmologia pediatrica, oltre a produrre circa 50.000 prestazioni in regime ambulatoriale, anche grazie all’aiuto di Magda Guareschi e dei medici della vecchia squadra che si sono integrati con grande abnegazione, come l’amica Cinzia Brancato. La più grande qualità della mia squadra è l’accordo che, insieme alla stima reciproca, ci consente di vivere il quotidiano con una leggerezza non comuni in un ambito a rischio burn-out come il nostro. Ogni mercoledì mattina, alle 07.30, al nostro Journal Club non manca mai nessuno, siamo più di quaranta, tra medici specialisti, specializzandi, ortottisti e studenti frequentatori.

Siamo uno dei centri di riferimento nazionale per l’oftalmologia pediatrica, grazie ai numeri chirurgici sulla cataratta congenita, le patologie oculistiche pediatriche in generale, e la chirurgia di strabismo. Questa enorme attività è ben gestita da Andrea Lembo, Matteo Scaramuzzi, Valentina Soncini e da un team di ortottiste infaticabili (Tiziana, Xenia, Elisa, Lisa, Arianna, Valentina e Francesca) che macinano numeri importanti, accompagnando il paziente dall’inizio alla fine e coadiuvano Francesco Bonsignore e Simona Simonetta nella gestione di una delle scuole di ortottica che ha l’80% di collocati a un anno dalla laurea.

La University Eye Clinic San Giuseppe in numeri

50.000 prestazioni ambulatoriali

1.600 interventi di cataratta

700 interventi di chirurgia pediatrica

300 vitrectomie

60 interventi di glaucoma

40 trapianti di cornea