Quali sono i punti di forza dell'attività portata avanti dagli ambulatori oculistici territoriali?
Gli ambulatori oculistici territoriali si trovano dislocati con una mirabile ramificazione sul territorio nazionale. Rappresentano la prima linea di accesso delle prestazioni oftalmologiche alla popolazione.
Giungono alla loro attenzione richieste di ogni genere ed hanno la caratteristica di poter offrire la continuità terapeutica ai pazienti, poiché si è in grado di mantenere il rapporto fiduciario con lo stesso medico oculista.
Questo modo di operare da sempre crea una situazione di buona comunicazione con i pazienti, realizzando un meccanismo di spontanea empatia. Svolgono un'attività professionale numericamente imponente, convogliando ai colleghi ospedalieri solo quelle prestazioni che necessitano di un livello di complessità superiore per diagnostica e competenza chirurgica.
Vuole illustraci, invece, le difficoltà maggiori che riscontrano nel quotidiano gli oculisti ambulatoriali?
Le criticità degli oculisti ambulatoriali sono date spesso dalla mancanza di attrezzature diagnostiche moderne, tali da consentire loro di poter espletare in pieno la prestazione e pertanto di giungere nel breve alla diagnosi e alla terapia, dovendo invece inviare il paziente ai colleghi ospedalieri.
Difficoltà ulteriori sono date dal non poter organizzare l'agenda delle prenotazioni, riservando un congruo spazio alle prestazioni successive, le quali rischiano di essere prenotate dopo diversi mesi e che invece necessitano di un riscontro nel breve.
Purtroppo la comunicazione con i colleghi ospedalieri è da sempre affidata a rapporti amicali e, invece che avere un adeguato percorso definito e istituzionale, i percorsi diagnostico-terapeutici tanto decantati non sempre sono realizzati.
L'aggiornamento professionale aziendale spesso non è mirato qualitativamente alle specificità degli oculisti ambulatoriali.
Il ricambio generazionale mostra notevoli difficoltà, con carenza di giovani colleghi disponibili a svolgere l'attività sul territorio, spesso per carenza di possibilità di crescita professionale ed in conseguenza del numero delle ore settimanali disponibili, che tende a ridursi negli anni, accentrando la richiesta di prestazioni sui colleghi ospedalieri già in affanno.
A suo parere quali iniziative andrebbero intraprese al fine di migliorare l'assistenza ambulatoriale territoriale?
Per migliorare l'assistenza territoriale occorre investire sulle attrezzature diagnostiche e realizzare agende personalizzate dallo specialista, in base alle patologie croniche più diffuse e con una maggiore attenzione alla prevenzione dalle patologie più diffuse: glaucoma, degenerazione maculare legata all'età, retinopatia diabetica, solo per citarne alcune.
Occorre migliorare la comunicazione fra i medici e con i pazienti attraverso un utilizzo intelligente degli strumenti innovativi tecnologici (telemedicina).
Occorre avere il coraggio di formulare proposte innovative dei contenuti contrattuali (impegno lavorativo sia sul territorio che in ospedale), per creare appeal fra i giovani per il posto di lavoro nella sanità pubblica.
Programmare il futuro dei medici, dando la certezza di una occupazione professionalmente dignitosa che possa permettere una crescita nell'ambito lavorativo con riscontri raggiungibili nella scala gerarchica.
Favorire il ricambio generazionale, offrendo opportunità di lavoro ai giovani oculisti in maniera tale da farli operare in sicurezza e serenità. Incentivare le forme di collaborazione con le altre figure sanitarie del territorio, e realizzare delle strutture sanitarie territoriali facilmente accessibili per evitare che i cittadini si riversino ai pronto soccorsi ospedalieri.
GOAL nasce dall'impegno etico professionale degli oculisti ambulatoriali per valorizzarne il ruolo all'interno del sistema sanitario e per rafforzare la loro presenza sul territorio in favore della salute pubblica