Presidente di New Tech S.p.A, azienda che si occupa di distribuzione in tutto il territorio nazionale di dispositivi medici per la diagnostica e la chirurgia, in particolare nel campo oftalmico.
New Tech nasce nel 1987, quasi trent’anni fa… In questi anni di attività, quali sono state le tappe fondamentali che hanno portato l’azienda a diventare un punto di riferimento nel settore oftalmico?
Il management e le maestranze della società, frequentando congressi internazionali dal lontano 1975 – quali AAO, ASCRS, ESCRS, congressi monotematici specializzati eccetera – sono diventati un punto di riferimento importante sia per i produttori, sia per la clientela che viene sempre messa al corrente di innovazioni immediate oppure future. Aver sempre partecipato con interesse per tutte le parti coinvolte, comunicando con la massima serietà ed onestà gli aspetti positivi e negativi, ha portato ad ottenere la fiducia della classe oculistica italiana.
Qual è la filosofia di New Tech?
Essere al fianco del cliente, servirlo, aiutarlo, promuoverlo, con prodotti correnti ed innovativi, verificando prima la funzionalità e la sicurezza di quanto viene promosso. Altro punto importante per noi sono tutti i collaboratori, esterni ed interni, dei quali siamo molto orgogliosi, soprattutto per la loro preparazione e dedizione al lavoro.
Quali sono le strategie adottate dall’azienda per stare al passo con l’evoluzione del mercato oculistico?
Essere sempre entusiasti ed innamorati del nostro lavoro, del nostro settore, valutare attentamente tutte quelle novità che ci vengono proposte prima di immetterle sul mercato.
Come è organizzato il vostro sistema di vendita?
Ci siamo certificati secondo le norme europee sin dal lontano 1977, aggiornandoci continuamente; abbiamo inoltre un regolare contratto con uno specialista esterno che settimanalmente ci affianca nel lavoro, verificando tutta quanta l’organizzazione interna sotto l’aspetto qualitativo e normativo.
Per quanto riguarda le vendite, ci occupiamo direttamente di tutta la Regione Lombardia, mentre per il resto ci avvaliamo di una solida e storica rete di distributori regionali con i quali abbiamo rapporti sin dalla nascita della società.
Come vede il futuro per il comparto oculistico?
Questo è un tasto dolente in quanto riteniamo che tutte le aziende del settore stiano affrontando da una parte un forte incremento dei costi e dell’altra minor introiti.
Personalmente sono ottimista per natura, ma confrontandoci con altre realtà e società estere, riscontro sempre di più un enorme gap “dispositivo” fra le aperture che avvengono in altre nazioni e la chiusura vigente in Italia. Sarei tanto felice se qualche Governo o Ministro si accorgesse che abbiamo gli stessi DGR dall’inizio della loro introduzione e decidesse di aggiornarli considerando l’enorme sviluppo, sia tecnologico che strumentale, avvenuto nel frattempo.
Infine mi consenta di fare una grossa critica ai media italiani. Capita spesso di vedere titoloni sui giornali riguardo alla malasanità, o di sentirne parlare in televisione o alla radio. È innegabile che succedano dei casi, ma sarebbe opportuno approfondirne il perché, cercare di capirne la motivazione. Sono nel settore dall’ottobre 1959, ho iniziato a frequentare l’Europa nel 1968, il mondo dal 1975 visitando innumerevoli centri e ospedali e sono sempre più convinto che l’oculistica italiana non sia seconda a nessuno, ma raramente sento parlare anche della Ottima Sanità Italiana .
Un cordiale saluto a tutti.