La salute degli occhi sta vivendo una emergenza silenziosa, anche in Italia. Tra le malattie per cui si registra un incremento sia dell’incidenza sia della prevalenza, da segnalare la miopia. Si stima che in Italia ci siano due milioni di bambini tra i 6 e i 16 anni miopi: di cui l’80 per cento, secondo l’Istat, in progressione miopica. A ciò occorre aggiungere che – secondo l’Organizzazione mondiale della sanità – entro il 2050 oltre il 50 per cento della popolazione mondiale sarà miope. Una previsione che sta facendo i conti con un livello di conoscenza e consapevolezza della malattia ancora molto basso tra i genitori.
Miopia questa sconosciuta per 1 genitore su 3
A certificare l’ultima affermazione, le conclusioni di una survey condotta da Ipsos per conto di EssilorLuxottica. Su mille genitori coinvolti (con figli di età compresa tra 5 e 17 anni), 1 su 3 ha ammesso di non avere chiara la definizione di miopia. Non meno rilevante è stata la scoperta che la prima visita oculistica nel nostro Paese avvenga spesso soltanto al momento dell’ingresso nel sistema scolastico obbligatorio. “Oltre la metà dei genitori non era consapevole che, anticipando il momento della prima visita oculistica, si sarebbe giunti a una diagnosi più precoce – afferma Chiara Ferrari, Lead Public Affairs di Ipsos –. L’indagine ha svelato una scarsa conoscenza della problematica, nei diversi aspetti che la contraddistinguono. Oltre 9 genitori su 10 si sono dichiarati convinti che le lenti risolvano il problema, appena 4 su 10 sono consapevoli che l’insorgenza precoce è alla base di una più rapida progressione. E quasi la metà ignora che una miopia severa può essere il punto di partenza per lo sviluppo di complicanze oculari”.
Il ruolo del pediatra nella prevenzione della salute visiva dei più piccoli
La scarsa conoscenza del problema – la miopia è il disturbo della vista più comune e si verifica quando l’occhio è troppo lungo e la luce non si concentra correttamente sulla retina, che trasmette al cervello le impressioni luminose: così da far apparire sfocati gli oggetti distanti – parte dai principi chiave della prevenzione. L’aumento dell’impatto sociale del disturbo è la conseguenza soprattutto dei cambiamenti negli stili di vita che oggi portano i più piccoli a trascorrere meno tempo all’aria aperta e con un contatto più precoce e prolungato con gli schermi. Premesso che la genetica è il fattore di rischio principale, “è chiaro che l'attività all'aria aperta è un elemento che riduce l'insorgenza della miopia”, è quanto dichiarato alla presentazione dei dati della survey dalle pediatre Pilar Nannini e Carla Tomasini. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Ophtalmology nel 2021, trascorrere almeno un paio d’ore al giorno all’aperto riduce di un terzo l'insorgenza della miopia. “Inoltre – ha aggiunto Nannini – pause frequenti dall'uso di schermi da vicino sono importanti perché, quando guardiamo da vicino, si verificano nell'occhio delle variazioni anatomiche che favoriscono lo sfocamento nella periferia della retina. In questo senso è importante cercare di organizzare ai bambini giornate diverse. Un consiglio che do sempre ai genitori con figli in età scolare è quello di rispettare la regola del 20-20-20: a venti minuti di lettura o scrittura devono seguire altrettanti secondi di pausa, puntando lo sguardo ad almeno venti piedi (6-7 metri, ndr). In questo modo si tengono allenati l’occhio e le sue strutture a mettere a fuoco a distanze maggiori da quei pochi centimetri a cui lo costringiamo per ore e ore generalmente durante il lavoro o lo studio”. Per la prima visita oculistica, le specialiste hanno indicato i tre anni come una scadenza da non procrastinare. “Ma in caso di familiarità o di evidenti sintomi, è il caso di procedere anche prima”.
L’alleanza tra pediatri, oculisti e optometristi per un’adeguata gestione della miopia
Fin qui la prevenzione. Ma viste le abitudini attuali, di grandi e bambini, la sinergia tra pediatra e oculista è sempre più importante. “A nostra disposizione oggi ci sono diverse strategie sia per rilevare precocemente la miopia sia per trattarla in maniera efficace – afferma Paolo Nucci, direttore della clinica oculistica universitaria dell’ospedale San Giuseppe, ordinario di oftalmologia all’Università di Milano e presidente della Società italiana di oftalmologia pediatrica e strabismo (Siops) –. A differenze delle soluzioni farmacologiche, più difficili da far accettare a un bambino, le lenti in grado di correggere la vista e di rallentare la progressione miopica permettono un intervento più efficace e indolore nei confronti della miopia”. L’indicazione (prescrizione) deve partire dall’oculista, ma non meno rilevante è il contributo alla sensibilizzazione che giunge dagli ottici optometristi. “Il nostro primo compito – spiega la specialista Isabella Beltrame – è quello di informare le famiglie circa le diverse opportunità a disposizione, il significato e i benefici legati al rallentamento della progressione miopica. Nel caso dell’uso di queste lenti, occorre scegliere la montatura più indicata in termini di dimensioni per il bambino che abbiamo di fronte, poiché la centratura è fondamentale ai fini di un funzionamento al massimo delle loro possibilità. Dopo aver consegnato gli occhiali, è importante rivedere ogni bambino dopo sei mesi per verificare che la visione e la miopia non siano peggiorate. In caso contrario, occorre reinviare il bambino all’attenzione dell’oculista”.
Il contributo dell’industria per far fronte alla “mioepidemia”
Della scena fa parte anche il mondo dell’industria. Nel caso di EssilorLuxottica, l’impegno si concretizza a vari livelli: con attività di sensibilizzazione nei confronti delle famiglie (soprattutto sul fronte della prevenzione e della diagnosi precoce) e attraverso lo sviluppo di lenti in grado di rallentare la progressione della miopia. È il caso di Stellest®, ideate non soltanto per correggere la vista, ma anche per rallentare la progressione della malattia (rispetto all’uso delle lenti monofocali) fino al 67 per cento nei bambini che le indossano almeno 12 ore al giorno. Un risultato più che significativo, se si considera che “la miopia nei bambini può progredire velocemente, raggiungendo diottrie elevate”, aggiunge Maurizio Ferrante, Medical Affairs Manager EssilorLuxottica Wholesale Italia. La tecnologia, con 1.021 microlenti invisibili, genera un volume di segnale luminoso davanti alla retina. Per accompagnare i bambini nel loro percorso visivo, il pacchetto Stellest® offre un piano di servizi dedicati, tra cui garanzia estesa, rinnovo facilitato e una promozione per l’acquisto del secondo paio di lenti vista-sole.