La presa in carico del paziente cronico glaucomatoso: sinergie territorio-ospedale

Organizzazione della struttura interna che regola i flussi dal territorio agli ambulatori di secondo livello e chirurgia.
Fig. 1 Organizzazione della struttura interna che regola i flussi dal territorio agli ambulatori di secondo livello e chirurgia.

Il miglioramento dello stato di salute, l’aumento dell’aspettativa di vita e il conseguente invecchiamento della popolazione rappresentano un importante traguardo, ma allo stesso tempo una sfida molto rilevante.

In questo contesto, il peso delle patologie cronico-degenerative e delle disabilità correlate rappresentano, indubbiamente, una delle sfide più significative e complesse che il nostro Servizio sanitario nazionale deve affrontare (1). Queste patologie rappresentando le principali cause di morte e morbilità, impongono un imponente cambiamento nella cura e nella presa in carico dei pazienti che ne sono affetti. Infatti, nonostante il DM/77 stia rivoluzionando la gestione delle cronicità cercando di spostare il fulcro dell'assistenza dal contesto ospedaliero al territorio (2), si osserva ancora un afflusso significativo di pazienti presso alcuni centri ospedalieri di secondo e terzo livello. Questo fenomeno è attribuibile alla crescente domanda di prestazioni mediche che, al momento, non riescono a trovare risposta adeguata a livello territoriale (3). In ambito oculistico vi è un chiaro esempio con le degenerazioni maculari, retinopatia diabetica e glaucoma.

In questo contesto, l’ambulatorio glaucoma dell’unità operativa di Oftalmologia dell’Ospedale S. Stefano di Prato sta cercando di apportare delle soluzioni concrete e facilmente replicabili, per far fronte a tali problematiche. Gli oculisti che operano negli ambulatori di primo livello spesso non sanno come e a chi inviare i pazienti affetti da patologie non sempre gestibili a livello territoriale. A tal proposito, sono stati organizzati degli incontri a livello di area vasta per informare i colleghi di quali fossero i servizi offerti e le strumentazioni presenti nel Centro glaucoma, e quali tipi di intervento potessero essere eseguiti, consigliando di inviare i pazienti non solo per scopi chirurgici ma anche per consulti nelle fasi precoci della patologia.

Per cercare di far fronte alle lunghe liste di attesa, sono state istituite due liste per la valutazione del paziente glaucomatoso: una standard ed una prioritaria. Quest’ultima viene aperta di mese in mese e la prenotazione avviene solo su precisa indicazione da parte dello specialista che invia il paziente. I casi più gravi e degni di attenzione non dovranno aspettare più di qualche settimana.

Organizzazione della struttura interna che regola i flussi dal territorio agli ambulatori di secondo livello e chirurgia.
Fig. 1 Organizzazione della struttura interna che regola i flussi dal territorio agli ambulatori di secondo livello e chirurgia.

La gestione interna degli ambulatori del Centro glaucoma è stata strutturata con un sistema simil-piramidale (fig.1), alla cui base si trovano gli ambulatori che eseguono le visite glaucoma standard & glaucoma prioritario. Entrambe possono riguardare pazienti che provengono dal territorio o che sono già seguiti dal centro, suddivisi però per urgenza. Da questo pool vengono estrapolati i glaucomatosi che necessitino di un trattamento chirurgico e indirizzati all’ambulatorio glaucoma pre-chirurgico, per una valutazione più approfondita del caso e le formalità burocratiche. Dopo l’intervento il paziente verrà diretto all’ambulatorio glaucoma post-chirurgico, dove gli verrà riservato un protocollo speciale di 5 visite di controllo in 3 mesi, prima di rivolgersi nuovamente all’ambulatorio glaucoma standard in cui proseguirà il suo decorso post-operatorio per un periodo variabile fino a 2 anni.

Equipe dell’Ambulatorio Glaucoma, composta dai dottori: Fulvio Moroni, Orsola Caporossi, Anna Paradiso, Luca Terracciano e Arianna Sgheri
Fig. 2 Equipe dell’Ambulatorio Glaucoma, composta dai dottori: Fulvio Moroni, Orsola Caporossi, Anna Paradiso, Luca Terracciano e Arianna Sgheri.

Tutto il personale dell’equipe glaucoma è altamente specializzato su tale patologia (fig. 2). In generale ogni collega segue principalmente un ambulatorio (standard/prioritario/pre e post-chirurgico) per ottimizzazioni interne, ma in caso di necessità scambi interni sono sempre possibili. Un’organizzazione di questo tipo va ad ulteriore vantaggio del paziente che ha come riferimento sempre gli stessi oculisti che lo hanno avuto in cura durante tutto il suo percorso clinico, senza contare l’aspetto emotivo e la fiducia che si viene ad instaurare, rafforzando così l’alleanza medico-paziente.

Pur non essendo un centro universitario, riteniamo che un costante aggiornamento e confronto siano fondamentali. Partecipiamo annualmente ai congressi più importanti del settore, portando anche le nostre casistiche ottenute raccogliendo tutti i dati degli interventi eseguiti. I colleghi che non possono partecipare in prima persona vengono comunque coinvolti tramite del materiale formativo e presentazioni riassuntive, disponibili per tutti.

Un aspetto di notevole importanza nella gestione pratica del paziente cronico affetto da glaucoma è quello amministrativo. I pazienti a cui ci rivolgiamo sono generalmente persone anziane, con deficit visivi e non avvezze ad utilizzare sistemi informatici di prenotazione. Come Unità glaucoma possiamo contare sulla segreteria oculistica: uno sportello frontale aperto più giorni alla settimana senza appuntamento che si occupa di tutte le prenotazioni degli ambulatori specialistici di secondo livello, coordinando le esigenze dei pazienti con le disponibilità attuali. Il paziente ha dunque un punto di riferimento a cui rivolgersi anche per spostare/cancellare/anticipare eventuali visite senza rimanere in un limbo non sempre chiaro come quello del CUP.

Infine, per arrivare direttamente alla popolazione, partecipiamo a giornate patrocinate dall’Unione italiana ciechi di Prato, durante la settimana mondiale del glaucoma e la giornata mondiale della vista. Scendiamo nelle piazze per divulgare quanto sia importante fare prevenzione sottoponendosi ad una visita oculistica completa.
L’insieme di tutte queste piccole accortezze e scelte gestionali ci consente di poter gestire al meglio i casi inviati dal territorio, di ottimizzare il timing per tali consulti, di operare nel momento più adeguato, e di ridurre i tempi di attesa, mettendo al centro il paziente e la sua patologia.

Bibliografia:
  1. Galluzzo L., Gandin C., Ghirini S., Scafato E. L’invecchiamento della popolazione: opportunità o sfida? Bollettino epidemiologico nazionale. Disponibile al sito: https://www.epicentro.iss.it/ben/2012/aprile/2 (accesso 09/03/24)
  2. Decreto Ministeriale n. 77 del 2022. Regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale.
  3. Ministero della Salute. Invecchiamento della popolazione e sostenibilità̀ del SSN. Disponibile al sito: https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_3094_allegato.pdf (accesso 09/03/24)
  4. Ricciardi W, Tarricone R. The evolution of the Italian National Health Service. Lancet. 2021;398(10317):2193-2206.