Gestire l’infiammazione post-cataratta con una goccia al giorno

Crescente sensibilizzazione sull’infiammazione post cataratta

Nella chirurgia della cataratta l’introduzione delle nuove tecnologie in combinazione con la minimizzazione delle dimensioni dell’incisione ed il miglioramento delle tecniche chirurgiche hanno comportato una significativa riduzione delle complicanze infiammatorie postoperatorie.
L’incidenza dell’edema maculare cistoide post-chirurgico (sindrome di Irvine-Gass) rappresenta, tuttavia, ad oggi, una delle più comuni cause di scarso recupero visivo dopo intervento per cataratta, con possibili effetti anatomici e funzionali permanenti più di quanto finora ipotizzato stando a quanto emerge dagli studi all’HD-OCT (figura 1).

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Dal momento che tra i pazienti sottoposti a intervento di cataratta è in aumento la percentuale di quelli a rischio, come i pazienti diabetici, o quelli in attività lavorativa, indipendenti e che richiedono un recupero visivo ottimale in tempi rapidi, risulta indispensabile eliminare e non solo ridurre l’infiammazione e il dolore post-intervento per ottenere un risultato visivo all’altezza delle aspettative (figura 2).

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Complicazione dei protocolli terapeutici

Nel periodo peri e post-operatorio della chirurgia della cataratta è frequente l’associazione di FANS e farmaci antinfiammatori steroidei (sulla base di un possibile effetto antinfiammatorio sinergico) in aggiunta ad eventuali colliri antibiotici, per cui si comprende facilmente come sia importante semplificare al massimo il regime posologico, in modo da favorire una miglior compliance e una limitata esposizione ai conservanti.

Semplificare il regime posologico: da dove partire?

Recenti studi danno evidenze di alta qualità secondo cui i FANS topici siano più efficaci degli steroidi topici nel prevenire l’EMC, raccomandandone l’uso nella chirurgia della cataratta di routine a partire dal giorno prima dell’intervento. In questo modo si possono anche evitare i rischi della somministrazione topica dei corticosteroidi.

La monosomministrazione giornaliera di Nepafenac 0.3%

Un importante contributo per semplificare il regime posologico, mantenendo inalterata l’efficacia, è offerto dalla monosomministrazione giornaliera di Nepafenac 0.3%: con una concentrazione di principio attivo tre volte più elevata del Nepafenac 0.1%, le particelle di Nepafenac 0,3% hanno un diametro inferiore del 40%, ottenendo una più rapida dissoluzione e il raddoppio della concentrazione di principio attivo nell’umore acqueo.
Inoltre, l’aggiunta di nuovi eccipienti, come il guar, il propylen glycol e la carbossimetilcellulosa, contribuisce ad aumentare la viscosità, per un miglior comfort, una miglior tollerabilità sulla superficie oculare, un maggior tempo di permanenza sulla superficie oculare ed una più alta biodisponibilità nei tessuti oculari, retina inclusa.

La tranquillità dell’utilizzo On Label

Il robusto e benefico effetto nel preservare lo spessore maculare dopo chirurgia della cataratta, fa sì che Nepafenac 0.1% sia l’unico anti-infiammatorio per uso oftalmico approvato dall’European Medicines Agency (EMA) nella riduzione del rischio di edema maculare dopo chirurgia della cataratta nei pazienti diabetici.
Il 24 giugno 2016, il Committee for Medicinal Products for Human Use (CHMP) dell’Agenzia Europea del Farmaco ha raccomandato l’approvazione anche della monosomministrazione giornaliera di Nepafenac 0,3% per la stessa indicazione, con la possibilità di estendere il trattamento dal giorno prima fino a 60 giorni dopo l’intervento, grazie alla sicurezza e tollerabilità emerse dagli studi clinici.
In conclusione, i FANS topici giocano un ruolo essenziale nella prevenzione dell’infiammazione post cataratta, che grazie a Nepafenac 0.3% potrebbe essere trattata con una sola goccia al giorno, in modo conveniente sia per pazienti che per lo specialista.

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